Oggi ero a Plaesano davanti la Chiesa, all’uscita della processione di San Biagio, e sono contento di esserci stato perché ho visto una vera festa cristiana: un popolo in festa, commosso, gioioso… in una maniera talmente semplice, vera e bella da destare una evidente commozione in tutti.
Niente a che vedere con le vuote sontuose cerimonie o burocratismi astratti, c’era un popolo in festa e per questo tutto era in ordine, un ordine che si manifestava in una visibile unità che scaturiva non da un vuoto e freddo cerimoniale, ma veniva fuori dalla fede, una fede semplice e vera che ha fatto esplodere un grido “antico”, che viene da lontano, dai nostri antenati e da quanti hanno creduto a quanto di buono e vero esiste nei nostri paesi e ce lo hanno trasmesso, all’interno di una fede semplice ed essenziale.
Questo “grido” dice che la Chiesa di Cristo non può annullare la grande secolare tradizione dei nostri paesi, perché verrebbe meno la passione per comunicare l’Origine della vera umanità che ci contraddistingue, che è Gesù Cristo e ciò che proviene da Lui, in una incessante “memoria” che oggi stiamo rischiando di perdere… dove non è già andata persa. Se perdiamo l’interesse per la tradizione dei Santi che hanno segnato delle pagine di storia indimenticabili per i nostri paesi, corriamo il rischio di restare con una fede difficile e astratta che ci porterà ad avere chiese sontuose con liturgie spettacolari, ma vuote… che col passare del tempo diventeranno delle “pinacoteche o teatri” invece che luoghi di preghiera.
Oggi a Plaesano non ho visto liturgie spettacolari, ma l’immagine di una Chiesa viva e questo è già un segnale di speranza per i nostri paesi.