Galatro (Reggio Calabria) - Oggi il momento atteso da tempo. La diga Castagnara, come la contrada del comune di Galatro in cui si erge, sul fiume Metramo è stata consegnata alla comunità. Dopo oltre un decennio, scandito da vicende più o meno contraddittorie che ne hanno in più occasioni bloccato i lavori, questa mattina la consegna alla comunità su quella che viene ritenuta un’opera, per uso irriguo, potabile e industriale, strategica per il territorio della Piana della provincia di Reggio Calabria: al diga sul Metramo. Un traguardo importante per il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino, presieduto da Filippo Zerbi, che ha profuso notevole impegno affinchè tale opera non rimanesse una delle tante incompiute in Calabria.
Si impone a circa 900 metri sul livello del mare. E’ alta 102 metri, larga di base 461 metri con una capacità lorda in serbatoio di 27,4 milioni di metri cubi ed una netta di 26,5 milioni di metri cubi con un livello di massimo invaso a quota 888,50 m. sul mare, estesa su una superficie di lago di 1,06 Kmq.
Nei giorni scorsi i tecnici hanno collaudato l’opera, lasciando che il livello dell’acqua raggiungesse l’orlo del grande cono in cemento armato, per mettere a punto la segnalazione del colmo e la canalizzazione a valle il sovrappiù dell’acqua invasata.
Uno stato di piena provocato ad arte, il primo che l’opera si sia trovata a fronteggiare al fine di procedere al collaudo finale e alla verifica della tenuta dello sbarramento.
Realizzata con tecniche innovative, la costruzione della diga più grande d’Europa nel suo genere, ha richiesto l’esclusivo impiego di pietre e di una speciale qualità di argilla reperita in zona e, dunque, con le stesse caratteristiche geomorfologiche delle colline che circondano il bacino.
L’idea progettuale dell’invaso risale al 1962 (finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno), i lavori sono stati avviati nel 1981 e ultimati nel 1994. Da allora una serie di vicissitudini, prima della giornata odierna.
Un progetto dunque antico, forse anche troppo, che ha conosciuto anche frangenti estremamente critici, ma che da oggi potrebbe, o meglio dovrebbe, finalmente fornire risposte in termini di benefici per la comunità e dunque di crescita per il territorio.....(Anna Foti)