GALATRO – A distanza di quindici giorni dalla scomparsa, è stato ritrovato poche ore fa il corpo del cittadino ucraino che circa quindici giorni fa era annegato durante una battuta di pesca nella diga del Metramo. A ritrovarlo dopo quasi due settimane di ricerche sono stati i vigili del fuoco del distaccamento subacqueo di Reggio Calabria, che lo hanno rinvenuto incastrato a circa venticinque metri di profondità. Il corpo su disposizione del pm di turno presso la procura di Palmi è stato trasferito presso l’obitorio dell’ospedale di Polistena dove lunedì verrà effettuato l’esame autoptico. Arsen Uzhna, 31 anni, di nazionalità ucraina, viveva a Briatico in provincia di Vibo Valentia, e proprio quindici giorni fa, insieme ad altri connazionali, si era recato nel grande bacino di contrada Castagnara sopra Galatro per effettuare una battuta di pesca, attività vietata, come la balneazione, nei bacini idrici. Per ragioni che restano tutte da ricostruire l’uomo che si trovava a bordo di un piccolo gommone è caduto in acqua senza più risalire. Dopo l’allarme, lanciato dai suoi connazionali, vigili del fuoco e carabinieri avevano avviato ricerche che si sono protratte fino ad oggi, quando i subacquei ne hanno rinvenuto il cadavere. Nei giorni scorsi si era persino ipotizzato di abbassare di almeno cinque-dieci metri il livello dell’invaso proprio per cercare di identificare il luogo preciso dove il corpo dello sfortunato ucraino si trovava.
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